L’idea è sicuramente originale e utile per i negozi di oggi e domani, e come altre innovazioni del settore arriva proprio da casa Apple.

Primi-non-primi realizzarono l’idea grazie allo standard comunicativo iBeacon, poi contrastato da Eddystone di Google, lo standard oggi più diffuso.

In cosa consiste la tecnologia Beacon?

Immagina di posizionare dei piccoli dispositivi nel tuo negozio:

Questi, con la loro batteria di lunghissima durata (dura oltre un anno) trasmettono segnali BLE (Bluetooth a bassa energia) agli smartphone dei passanti, permettendo di

Postulata in questo modo potrà sembrarti poco interessante, ma facendo un’analisi più dettagliata dei pro e dei contro cambierai idea.

Contro

Quando l’utente sarà in prossimità del primo Beacon mai incontrato, riceverà un’anonima notifica in cui il browser – Chrome o Safari a seconda del sistema operativo dello smartphone e del dispositivo Beacon – chiederà l’approvazione per la futura ricezione di aggiornamenti.

Quindi ogni utente dovrà inizialmente accettare di entrare a far parte di questa rete.

Questo è un ostacolo importante allo sviluppo del settore.

Potrebbe essere superato con la ricezione diretta di una prima notifica personalizzata, che porti solo successivamente ad accettare o meno le future comunicazioni e l’invio di dati anonimi sulla posizione per quel singolo negozio.

Un modo come un altro per fare una buona prima impressione.

Pro

Con un maggior numero di trasmettitori permettono infatti di tracciare il percorso di ogni utente all’interno del negozio con estrema accuratezza.

Tutti questi dati possono essere analizzati per comprendere le aree di maggiore interesse e quelle di minore, ma soprattutto per cogliere schemi nuovi in modi estremamente utili.

Ad esempio si possono analizzare i fattori critici che portano gli utenti ad uscire senza fare acquisti, permettendo poi di agire per trasformare un punto di debolezza in uno di forza.

Si può inviare una promozione ad un passante valida solo per 1 ora, un giorno o una settimana per incentivarlo a entrare o tornare.

O è possibile mandare una storia inerente ad una particolare stanza dello store non appena ci si entra, sotto forma di video o di testo. Qui l’originalità ha spazio di muoversi in ogni direzione.

Ogni trasmettitore costa circa 20€ ed è facilmente programmabile e non necessità di connessioni via cavo.

Questo crea una vera rivoluzione.

Infatti Google l’ha chiamato Physical Web: una rete di oggetti che amplifica le potenzialità e la precisione della geolocalizzazione.

Ma soprattutto un nuovo modo per gli smartphone – e quindi gli utenti – di concepire lo spazio intorno a loro.

2 risposte

  1. L’unico ‘contro’ che ha questa novità sarà la difficoltà maggiore. Perché, ad oggi, la maggior parte della clientela non vuole “accettare” più nulla per paura di essere tartassata da pubblicità invasiva che disturba. Quindi a priori senza freni, negano al tutto. Detto questo, dato che sarebbe una novità preziosa e molto importante per entrambe le parti (cliente e negozio), il passo importante da compiere è far capire alla gente che è una comunicazione che termina all’uscita dallo store, quindi tutt’altro che invasiva ma utile.

    1. Riflessione preziosa. Da questo punto di vista è necessario che i fornitori di questa tecnologia siano chiari in merito. O in alternativa cedere dati anonimi sulla posizione liberamente, e alla ricezione della prima notifica – già personalizzata dal negozio – dare la possibilità chiara e inequivocabile di poter annullare il collegamento. In questo modo la qualità della proposta farà la differenza.
      Proverò a inserire il ragionamento nell’articolo, grazie Michela!

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