Elon Musk è indubbiamente l’imprenditore più coraggioso e visionario del momento, e a parere mio e di molti altri, tra cui l’impensabile Steve Wozniak, dell’intera storia.

Come Jobs, a cui ha strappato il titolo, crede fortemente nell’importanza delle persone. Infatti Tesla ha sempre fatto tutto il possibile per assumere i migliori del mondo, che spesso si trovavano proprio in casa Apple.

Inizio della guerra

Il primo tra i migliori rubato a Tim Cook è stato George Blankenship, prima direttore degli Apple Stores e ora direttore dei concessionari Tesla.

Creata la perfetta esperienza d’acquisto occorreva disegnare il prodotto perfetto, e chi poteva farlo meglio di Doug Field? Il direttore del design di iMac, MacBook Pro, MacBook Air, oltre che CTO di Segway, era ora il Vice President dei veicoli Tesla.

Dopo il secondo capostipite perso, Apple decide di reagire: nasce così il progetto segreto Titan per lo sviluppo della soprannominata iCar.

Il contrattacco di Apple

La Mela inizia quindi un feroce contrattacco offrendo 250.000$ e un aumento del +60% di stipendio ai dipendenti di Tesla. Nel solo Febbraio 2015 riesce a conquistarne 150, di cui molti ingegneri delle batterie. Perchè sulla fine le batterie sono il fulcro non solo delle auto elettriche ma anche di molti degli iProdotti.

Una mossa intelligente secondo Cook, che garantisce una libertà economica tale da permettere una totale concentrazione sulla mission, ma d’altro canto Elon Musk risponde alle provocazioni:

“Apple è il cimitero di Tesla. Assumono le persone che noi abbiamo licenziato

A dire degli ex dipendenti, poi, in Apple la vita è molto più facile, con meno pressioni, e questo fa nuovamente guadagnare punti alla compagnia automobilistica che dimostra involontariamente un intento più serio nel raggiungere i suoi traguardi.

Infine il determinatissimo Musk convince anche Chris Lattner – colonna portante di Apple, inventore del compilatore php più veloce e usato al mondo (LLVB), ex direttore dell’AI di Apple (Siri) e creatore di Swift (la piattaforma per creare le app di iOS) – ad entrare come Vice Presidente di Autopilot.

Tesla vince

A questo punto Tesla è troppo avanti. Sia nella guida autonoma che nella distribuzione energetica – dal 15 gennaio non più gratuita ma quasi – nella qualità e prezzo delle batterie – la GigaFactory è nata proprio per questo – e nella sofisticatezza e semplicità del software, così come nell’avanguardia tecnologica delle auto.

Nei primi di gennaio Tim ha quindi formalmente rinunciato al progetto Titan che non rappresenta più una concreta possibilità di innovazione.

Ma per Musk non è finita. Ciliegina sulla torta, il 10 gennaio passa anche Matt Casebolt: designer fondamentale di Mac Pro, MacBook Pro, della Touch Bar di Apple e di iMac. Ora disegnerà le Tesla insieme all’ex collega Doug Field già parte del team.

In conclusione Tesla, insieme al suo inarrestabile fondatore, è riuscita a vincere grazie alla grandiosità della sua mission:

“Velocizzare la transazione del mondo verso l’energia solare.

Si è così guadagnata non solo i numeri uno al mondo, ma anche il rispetto dell’intera Silicon Valley, che non ha dubbi nell’affermare la sua reputazione da un punto di vista tanto innovativo quanto ingegneristico.

 

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