Elon Elon Elon.

Ormai è parte integrante dei miei pensieri quotidiani a tal punto che sento quasi di conoscerlo.

Non ho ancora avuto l’onore ma non dubito che un giorno potrò stringergli la mano, ma torniamo ai segreti di Elon Musk.

Partiamo innanzitutto da una premessa. Oggi lo conoscono in molti ma due anni fa non lo conosceva nessuno, eppure quando Jobs si guardava la mano intuendo la prima grande innovazione smart, Musk aveva alle spalle una storia esemplare, progettava razzi spaziali da più di 4 anni ed era socio principale di Tesla da quasi 3.

Ma come ha fatto questo folle genio, a poco più di 30 anni, ad essere già sulla strada verso un successo multiplanetario?

Sicuramente l’ha aiutato molto la sua capacità di apprendere velocemente, dote che lui stesso conferma essere fondamentale per arrivare al vertice.

In questo caso possiamo citare la Tassonomia di Bloom.

Inoltre paragona la conoscenza ad un albero, di cui è importante conoscere bene il tronco e i rami principali. E seguendo la metafora, per diventare un expert generalist come lui, è sicuramente meglio avere una foresta senza foglie che un solo albero rigoglioso (nonostante nella sua ne compaiano più di uno).

E lo studio della meccanica quantistica, sempre secondo la sua opinione, gli è stato molto utile per la creatività. Perchè per quanto sia una materia scientifica è totalmente priva di logica; è controintuitiva.

Saper ascoltare i feedback negativi poi l’ha aiutato a salire i gradini a due a due, cosa che in molti non hanno il coraggio di fare.

Sono certo che le risposte online le scriva personalmente, ma sono altrettanto sicuro che almeno una o due persone seguano il suo profilo Twitter per selezionare le citazioni che meritano la sua attenzione, e per stilare dei report sulle osservazioni più frequenti.

Ma se apprendimento rapido, meccanica quantistica e attenzione ai feedback hanno giocato dei ruoli importanti, la vera formula del suo successo è

TBD+C = Technology, Business, Design + Confidence

Tutto ruota attorno alla sua competenza in questi tre ambiti diversi ma fondamentali, quali tecnologia, strategia d’impresa e design delle esperienze, che gli hanno permesso di realizzare ciò che la maggior parte non avrebbe neanche potuto immaginare.

Ma nulla sarebbe stato possibile senza la sua costanza e fiducia in se stesso.

Infatti più volte si è trovato sull’orlo del baratro ed è rimasto sconosciuto fino ad oggi (per la maggior parte lo è ancora) perchè

L’unica vera voce dei visionari sono i risultati

discapito delle scelte che nessuno avrebbe appoggiato.

Perchè non si tratta più di soldi ormai, e non si tratta neanche del numero di imprese che ha fondato nei settori più disparati.

Si tratta degli obiettivi che sta concretamente perseguendo, come rivoluzionare la mobilità e l’istruzione, colonizzare un altro pianeta, far prevalere sulle altre l’energia solare e salvare l’umanità da se stessa.

 

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