Quando si parla di miglioramento personale si presuppone grande entusiasmo.

Si sentono titoli prorompenti che ti fanno sentire in totale potere sul tuo futuro:

Quando invece sentiamo il termine “trasformazione aziendale” i manager si preoccupano.

“Se c’è qualcosa da cambiare significa che qualcosa non va

Questo è quello che pensa la maggior parte degli imprenditori, non la massa.

Perché c’è sempre qualcosa che non va.

Infatti c’è solo un modo per essere perfetti: tendere costantemente alla perfezione.

In tutti gli altri casi stiamo mentendo a noi stessi e agli altri.

A questo punto ci sono due tipi di aziende:

L’atteggiamento migliore in molti casi è il secondo, perché consolida una community di utenti molto più fedeli da poter soddisfare oltre le aspettative.

Inoltre condivide gli aggiornamenti passo per passo aiutandoli a digerire le novità, rendendoli parte attiva del feedback e più miti sulle critiche.

Ma il cambiamento per un’azienda è duro, e le persone che ne fanno parte faticano a cambiare.

Quindi ci sono due domande principali da porsi:

Prima di tutto le aziende aspettano sempre troppo a cambiare. Aspettando che sia un negativo presente a motivarci tutti dovranno cambiare rapidamente, in una modalità di crisi, con urgenza e concentrati sul breve periodo. Pessimo modo di cambiare e soprattutto impossibile da digerire.

Per agevolare il cambiamento – che deve sempre nascere con uno sguardo al futuro – Jim Hemerling suggerisce 5 imperativi, che come al solito mettono le persone al centro.

1. Dimentica i soliti apatici valori economici e traducili in valori emozionali.

Solo questi possono ispirare le persone del proprio staff a far fare il salto di qualità all’intera azienda.

2. Vai all-in

Per vincere una competizione non basta allenarsi una volta a settimana, e non basta neanche una volta al giorno. Bisogna allenarsi ogni momento libero e su fronti diversi.

Tagliare i costi è giusto, ma non basta. Assumere persone migliori è giusto, ma non basta. Investire in progetti innovativi è giusto, ma non basta… Bisogna andare all-in.

3. Investi sul personale

Si può fare in tre modi diversi:

In questo modo i dipendenti non avranno paura del cambiamento, anzi ne trarranno energia e gioia.

4. Instaura una cultura di costante apprendimento

Questa è la miglior strategia per una crescita costante sul medio e lungo periodo, e il miglior modo per farlo è sfruttando il quinto ed ultimo punto:

5. Avvicinati al tuo staff.

Quando un dirigente chiede ad un dipendente: “Cosa vedi tu che io mi sono perso?” crea un ambiente aperto al dibattito, dove tutti sono parte attiva nel miglioramento.

E ha particolarmente successo quando nei fatti implementa dei consigli che arrivano dai suoi colleghi-dipendenti.

Dimostra così a tutti che non è importante essere il più pagato o il più intelligente, conta essere quello con il maggior tasso di crescita e apertura.

Quindi in quest’era di costante cambiamento vinceranno le aziende in continua trasformazione, e non dev’essere difficile o faticoso.

Il miglior modo per farlo è cambiare l’approccio al cambiamento: mettendo le persone al centro.

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