Può darsi che tu abbia sentito questa parola e l’abbia tralasciata pensando a un tecnicismo, ma la blockchain è una delle tecnologie che avrà il maggior impatto sul mondo già nei prossimi 5 anni.

Questo perché

Innanzitutto, un database è un insieme di dati divisi e legati tra loro in vari modi.

In un database dei cittadini italiani – ad esempio – potremmo ordinarli per data di nascita o per altezza, filtrarli per città o per colore dei capelli, o ancora potremmo scoprire quanti orfani laureati ci sono nel paese.

Solitamente i database sono racchiusi in dei server, che non sono altro che grandi computer, e in questo caso si parla di database centralizzati.

Un database distribuito al contrario non raccoglie tutte le informazioni nei server centralizzati, ma sfrutta tutti i dispositivi del mondo connessi ad esso per salvare in ciascuno una parte dei dati.

Si può pensare alla blockchain come al muro dell’investigatore in copertina.

Il sistema è per definizione sicuro perché una volta aggiunta un’informazione, la puntina, questa non si potrà modificare, spostare o cancellare in quanto sempre controllata dalle due puntine a lei legate in una catena di verifica infinita.

Se si limitasse a questo sarebbe un sistema perfetto e  sicuro, ma inutile.

Il fulcro della blockchain sta nel poter condividere i blocchi di informazioni tra più dispositivi, come se la stessa puntina tenesse appesi più fogli, e questo cambia tutto.

Importante: le condivisioni sono a loro volta dei blocchi visibili a chi accede all’informazione, quindi nessuno cederà i dati a terzi non autorizzati.

La verità è che tutti usiamo già internet, che è un sistema decentralizzato, ma sistemi importanti come quello sanitario e bancario sono ancora controllati da pochi.

La tecnologia blockchain è rivoluzionaria perché offre la possibilità di eliminare questi intermediari assumendo quattro ruoli importanti:

L’ultimo punto in particolare – definire contratti – è quello che espande le potenzialità della blockchain ad un infinità di settori.

Primo tra tutti quello bancario già influenzato dai Bitcoin: la prima blockchain nata nel 2008.

In questo caso è ideale perché ogni transazione è sicura, viene registrata con informazioni temporali e sulle parti coinvolte. La perfetta banca informatica: istantanea, sicura e gratuita.

Grazie poi all’intersezione dei contratti con il codice la blockchain, o meglio le blockchain, potrebbero anche leggere informazioni dall’esterno (borsa, meteo, news, ecc) per creare contratti intelligenti, e in questo caso le possibilità sono davvero infinite.

Per esempio il termostato smart può comunicare il consumo energetico alla rete elettrica, e quando un certo limite di Watt/ora viene raggiunto, un’altra blockchain potrà trasferire automaticamente la differenza di costo dal conto bancario alla società elettrica, automatizzando la lettura del contatore e il pagamento, sempre in un sistema blindato e sicuro.

Può essere usata per la regolamentazione della proprietà intellettuale, controllando quante volte ogni utente accede, condivide o copia qualcosa.

Potrebbe diventare il miglior strumento per tracciare le origini del cibo che compriamo, i processi usati per produrlo e tutte le aziende che ne sono entrate in contatto con il semplice scan di un codice a barre o QR – vedi Foodchain.

Se un privato condividesse i dati con un monitor del glucosio del sangue, questo potrà registrare automaticamente e in modo sicuro i livelli del paziente per poi ricondividerli – potenzialmente – a un altro dispositivo che somministri l’insulina nella dose corretta.

Potrei continuare con tutto ciò che riguarda la sicurezza aziendale. Con un database distribuito nessuna informazione potrebbe mai essere hackerata, persa o confusa. Chi non vorrebbe controllare il suo business da questo trono stabile e confortevole?

Le blockchain di università, istituti di ricerca e ospedali potranno condividere in sicurezza le informazioni con un Intelligenza Artificiale in grado di analizzarle, impedendo a eventuali malintenzionati di manomettere, rubare o modificare i dati.

E più in generale ogni delicata questione etica con cui ci troveremo a fare i conti potrà essere controllata e automatizzata grazie a delle regole chiare, universali e immutabili scritte in questa catena.

In conclusione le potenzialità della blockchain sono davvero illimitate.

Sono certo che nei prossimi 3 – 5 anni sempre più industrie troveranno dei modi intelligenti per applicarla, automatizzando, espandendo e migliorando sia i loro processi interni che i servizi forniti agli utenti.

6 risposte

  1. La tecnologia blockchain deve essere, ad oggi, la “pulce nell’orecchio” per molte persone, così da riuscire a capirla, approfondirla e farla propria. È una novità che cambierà il futuro, in meglio.

  2. Permetto che non avevo mai sentito parlare di blockchain, ti ringrazio per la tua opera di divulgazione ai “non addetti ai lavori”! Mi sembra molto interessante l’uso che se ne potrà fare.

    1. Qui racchiudo solo qualche esempio, ma non posso davvero concepirli tutti. Saranno talmente tanti da cambiare l’intero funzionamento di internet. Ogni servizio che ne adotterà il sistema sarà impenetrabile, tracciato e privo di errori per definizione. Di quante cose possiamo dire lo stesso oggi?

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